Vogliamo qui elencare alcune buone pratiche all’interno delle aziende sanitarie italiane per la promozione dell’integrità.
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Le buone pratiche nel sistema sanitario
Toscana, la promozione dell’integrità nel sociale
Un documento sui percorsi di legalità e trasparenza da consegnare al prossimo Consiglio regionale è il risultato dei contributi dei rappresentanti delle Autonomie sociali che hanno partecipato al seminario “Percorsi di legalità e trasparenza nei rapporti tra enti pubblici e autonomie sociali”, promosso il 9 marzo scorso dalla Conferenza permanente delle Autonomie sociali (CoPAS) e dall’Osservatorio per la qualità e l’equità dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana (ARS). Per approfondire
Azienda Sanitaria di Trento – Il sistema di audit e controlli interni
L’Azienda sanitaria di Trento ha messo in campo un sistema di audit e controlli interni per favorire l’integrità dell’intera struttura. Questo sistema che si sposa con il processo di certificazione di bilancio è stato istituito con la finalità di esercitare, secondo un approccio collaborativo e consulenza, e quindi non ispettivo, l’attività di controllo interno sui processi e sulle attività al fine di supportare la direzione aziendale nell’assicurare la conformità alle leggi, ai regolamenti, alle discipline interne e di migliorare l’efficienza e l’efficacia dei processi aziendali. Il lavoro è coordinato dal Responsabile per la Prevenzione della Corruzione Dott. Tullio Ferrari e dalla Dott.ssa Agnese Morelli. Per approfondire
Azienda USL di Modena – La rete per l’integrità e il percorso di promozione dell’etica e dei valori
Nell’Azienda USL di Modena si è scelto di favorire la promozione dell’integrità attraverso una serie di iniziative di tipo formativo che hanno visto il coinvolgimento di una importante istituzione come la Fondazione Collegio San Carlo di Modena che ha permesso di promuovere in incontri mensili ai dipendenti la diffusione del codice di comportamento LeALI insieme ai principi etici e valoriali. Per approfondire
Regione Toscana – Protocollo sul conflitto di interessi fra Regione, Università e Ordine dei medici
Il 9 marzo 2015 la Regione, le tre università toscane e la Federazione regionale dell’Ordine dei medici hanno siglato congiuntamente il protocollo d’intesa per promuovere azioni comuni di responsabilizzazione nei confronti del conflitto di interesse in sanità e di contrasto ai comportamenti scorretti. In sintesi:
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Promozione e valorizzazione dal punto di vista etico dei “comportamenti quotidiani individuali e d’azienda, le relazioni con e tra medici dipendenti, ospedalieri ed universitari, le altre professioni coinvolte…”.
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Coinvolgimento dei medici convenzionati e libero professionisti.
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Impegno ad offrire supporti in grado “d’orientare pragmaticamente l’agire professionale quotidiano”.
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Comunicazione chiara e pervasiva degli obiettivi a tutto il personale.
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Promozione di “una rete regionale dei soggetti coinvolti nel perseguire gli obiettivi del protocollo”